
Aprile dolce dormire? Non è proprio così.
Vi diciamo questo perché l’insonnia tende ad accentuarsi in primavera, quando l’organismo fatica ad adattarsi ai nuovi ritmi.
Un problema che ha tante cause
L’insonnia primaverile non deve essere confusa con quella cronica che può durare anche più di tre mesi ed è procurata da malattie organiche o psichiatriche o dall’utilizzo di alcuni farmaci.
Il primo motivo è riconducibile a fattori di disturbo ambientale (come rumori o luce) strettamente collegati a situazioni di stress psicofisico tipico del cambio di stagione.
Oltre a quest’ultimo aspetto, la qualità del sonno viene compromessa dalle allergie: difatti, i sintomi della rinite allergica (congestione nasale, prurito agli occhi e difficoltà respiratoria) spesso non danno tregua di notte determinando la cosiddetta insonnia da allergia. Esiste anche una causa di origine psicoemotiva.
In altre parole, nelle persone ansiose si verifica un livello di stress generato direttamente dal cambio di stagione o da una difficoltà ad addormentarsi a causa dell’aumento della luce.
Di conseguenza, l’umore risente della riduzione o del peggioramento del sonno che provoca situazioni di apatia e nervosismo.
Come risolvere
Ci sono diverse strategie da adottare per affrontare le notti primaverili. Innanzitutto bisogna modificare le abitudini: svegliarsi e coricarsi a orari regolari, ridurre il consumo di caffeina a fine giornata, non utilizzare dispositivi tecnologici prima di andare a letto. Poi è fondamentale ridurre lo stress praticando yoga e meditazione insieme a delle sedute di massaggi e agopuntura.
Senza dimenticare le forme più tradizionali di esercizio fisico. È consigliabile consumare cene leggere evitando di assumere sostanze che prolungano lo stato di allerta, come caffeina, zucchero, tè verde, guaranà e ginseng.
Bisogna privilegiare, invece, alimenti ricchi di triptofano (latte, yougurt, formaggi magri, uova, banane, riso, cioccolato e frutta secca a guscio) e melatonina (come le ciliegie). In ultimo, è fondamentale, rimuovere gli allergeni dalla camera da letto cambiando spesso la biancheria del letto, lavandola ad alte temperature e lasciare il cuscino chiuso in una sacca di plastica durante la giornata.
Se la difficoltà a riposare si protrae per più di 4 settimane, ti consigliamo di contattare un esperto del sonno per risolvere il problema prima di andare incontro a conseguenze negativa sulla salute fisica e mentale e sulla qualità della vita a lungo termine.
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